Superata la landing page, l’homepage mostra una rappresentazione assonometrica dell’allestimento, che permette di cogliere in un solo colpo d’occhio l’insieme delle articolazioni della mostra. Interagendo con la pianta, è possibile aprire schede testuali e materiali iconografici che illustrano ognuna delle otto sezioni espositive. Ogni scheda e ogni foto può essere minimizzata, espansa, chiusa o trascinata e disposta liberamente sulla pagina, secondo modalità di interazione che richiamano quelle con cui si gestiscono le cartelle sui desktop dei personal computer.
Il re-branding studiato da Mab21 comprende un nuovo logo e una serie di accorgimenti per organizzare visivamente il sistema informativo del progetto.Tra questi, l’identificazione dei settori di attività delle associazioni attraverso 5 icone e 5 colori.
Il nuovo sito consente di interrogare il dataset di Mapin in modo intuitivo. I filtri di ricerca combinano fino a quattro variabili: comune di appartenenza, settore di attività, parti del nome dell’associazione, eventuale iscrizione all’albo regionale. Si è data inoltre la possibilità di limitare la ricerca entro un raggio chilometrico a piacere, avente come centro un indirizzo inserito dall’utente. I risultati vengono poi restituiti attraverso due metodi di visualizzazione: la mappa interattiva e la lista delle schede anagrafiche.
Per ognuna delle oltre 3000 associazioni censite, il sito ospita una pagina dedicata con il dettaglio delle informazioni: una sezione che può espandersi a piacere in risposta a evoluzioni del progetto.
Anche qui ogni sede associativa viene georeferenziata, e alla mappa tradizionale si aggiunge la visione tramite Google Street View.
Mapin è una piattaforma pubblica a disposizione dei cittadini, ma è anche un utile strumento di lavoro per ricercatori e amministratori. Gli aspetti quantitiativi del dataset vengono raccontati nella sezione Statistiche, dove una serie di grafici interattivi illustra le distribuzioni territoriali e tipologiche dell’associazionismo veneziano e ne rappresenta le principali tendenze evolutive.
Mapin è ottimizzato per la navigazione su tablet e smartphone. Nella versione mobile, il motore di ricerca interno presenta tutte le funzioni ospitate nella versione desktop, con la sola eccezione della ricerca per raggio chilometrico.
Le due tinte presenti nel logo dell’istituto, il blu e il rosso, simboleggiano rispettivamente Europa e Cina. Nel sito i due colori diventano principio strutturale e generativo: l’animazione iniziale trasforma la loro giustapposizione in una sequenza di toni intermedi, metafora di una mission centrata sulle idee di dialogo e contaminazione.
Un originale sistema di navigazione offre all’utente l’esperienza di un contesto visivo minimalista ma ricco di movimento e privo di soluzioni di continuità. Abolita la tradizionale successione delle pagine, il sito propone un morbido succedersi di schede che slittano orizzontalmente sopra i background fotografici.
Lo stesso sistema di navigazione consente di approfondire le iniziative messe in atto dall’istituto senza mai perderne di vista la concatenazione temporale, raccontata attraverso una timeline. Un modo per rendere leggibile il lavoro strategico sotteso alle azioni.
Le principali piattaforme su cui è attivo il Festival della Politica sono Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e Flickr. Nonostante la sua capacità attrattiva il Festival è una manifestazione a minimo budget: per questo la social media strategy è interamente focalizzata sui contenuti e sul potenziale di viralità organica degli stessi.
Una particolare attenzione viene riservata ai video: ogni edizione del Festival ne produce decine tra videoregistrazioni degli incontri, dirette streaming, dirette Facebook e video promozionali. La produzione multimediale del Festival viene orchestrata attraverso un lavoro di squadra che coinvolge due partner: Venis, azienda municipalizzata di Venezia, e la società Coorsal.
Nel 2015 Mab21 progetta autonomamente gli allestimenti della manifestazione. Nelle altre edizioni gli allestimenti sono stati realizzati da un altro partner storico del Festival, lo Studio Lanza, autore anche, nel 2013, dell’identità grafica della manifestazione.
Tra le iniziative più ambiziose degli ultimi anni, l’Osservatorio permanente sull’area metropolitana vasta di Venezia, comprendente anche Padova e Treviso. L’osservatorio ha prodotto libri e report di cui Mab21 ha curato la pubblicazione, rendendoli fra l’altro fruibili attraverso il sito veneziacittametropolitana.eu, che ne permette la consultazione integrale.
L’esperienza complessiva dell’utente è ottimizzata attraverso un design strutturale che massimizza i vantaggi per l’acquirente come per l’amministratore. Unico è il processo di sincronizzazione tra sito e software gestionale del negozio, realizzato da un webservice che Mab21 ha progettato in risposta alle specifiche necessità del cliente. Unica è anche la gestione del carrello e dell’area riservata dell’utente. Tutto quanto riguarda la ricerca ed esplorazione dei prodotti, invece, viene distinto e customizzato per i due e-shop, ognuno dei quali propone all’utente un diverso magazzino di prodotti e un diverso sistema di categorizzazione degli articoli.